Istria

Una combinazione di bellissime spiagge, panorami mozzafiato, ottima cucina e una storia affascinante

Cultura e Storia dell' Istria

2 millennio avanti Cristo All’inizio dell’età del bronzo, gli abitanti dell’Istria odierna lasciano le loro caverne e iniziano a costruire i primi castellieri sulle cime che gli permettevano di difendersi meglio.
XIX secolo avanti Cristo L’Istria viene abitata dalla tribù paleocristiana degli Histri dai quali deriva anche il suo nome. Gli Histri si occupavano della caccia, pesca, allevamento del bestiame, agricoltura e commercio.
Anni 178 e 177 avanti Cristo I Romani sottomettono gli Histri e prendono il governo sul territorio dell’odierna penisola istriana.
Anno 489 Dopo la caduta dell’Impero romano, l’Istria viene sottomessa al governo degli Ostrogoti.
Anno 539 Il Bisanzio occupa l’Istria ed a Parenzo costruisce il complesso della Basilica Eufrasiana ornata dal famoso mosaico.
L’inizio del VII secolo Iniziano gli assalti delle tribù degli Avari e degli Slavi e la colonizzazione degli Slavi. Le città del retroterra sono state distrutte ed abbandonate mentre il litorale resiste ancora agli assalti.
Anno 778 L’Istria diventa parte integrante della Franconia sotto il governo del Carlo Magno. Carlo Magno riconosce il governo del patriarcato dell’Aquileia.
X e XI secolo Nel X e XI secolo l’Istria è sotto il governo delle famiglie feudali tedesche. L’Istria in quel periodo rappresenta una macrocontea che i principi tedeschi danno in feudo alle diverse famiglie patriarcali.
Anno 1145 Pola, Capodistria ed Isola d’Istria sono sconfitte dalla parte della Venezia e dovevano giurare fedeltà al doge.
XIII secolo Il governo del patriarca diventa sempre meno potente e le città istriane cominciano ad arrendersi alla Repubblica Veneziana: Parenzo nel 1267, Umago nel 1269, Cittanova nel 1270, San Lorenzo nel 1271, Montona nel 1278, Capodistria nel 1279, Pirano e Rovigo nel 1283. La Repubblica veneziana con il tempo comincia a governare tutta la zona litorale dell’Istria occidentale da Fianona sulla costa orientale della penisola stessa.
Anno 1325 Nasce il primo documento glagolittico croato Istarski razvod, l’atto di confinazione dell’Istria centrale e l’Istria del sud-orientale.
Anno 1797 Con la caduta della Repubblica veneziana, l’Istria si trova sotto il governo di Napoleone, ma Napoleone la cede all’Austria insieme alla parte veneziana dell’Istria e Dalmazia, in cambio della Lombardia e Paesi Bassi.
Anno 1805 Napoleone riconquista l’ex Istria veneziana.
Anno 1809 L’intero territorio dell’Istria viene annesso alle province illiriche di Napoleone.
Anno 1814 L’Istria diventa la parte della Monarchia austriaco-ungherese come un’unità territoriale a sé con la città di Trieste come capitale mentre nel 1825 la capitale diventa Pisino.
Anno 1866 Pola diventa il porto principale della marina imperiale austriaca.
La seconda parte del XIX secolo La lotta per l’uguaglianza nazionale e politica del popolo croato e quello sloveno rispetto a quello italiano. Il leader della lotta per i diritti croati in Istria è stato il vescovo Juraj Dobrila. La sua concezione era – attivare il popolo sul piano dell’autodifesa nazionale, curare la lingua popolare, custodire la tradizione, elevarsi economicamente e politicamente, accettare le nuove innovazioni di civilizzazione e cultura e trovare la strada per l’uscita dalla povertà del popolo croato. In una delle sue prime richieste al Senato istriano a Parenzo, ha voluto che la lingua croata diventi la lingua ufficiale insieme alla lingua italiana.
La prima guerra mondiale Accadono le cessazioni delle lotte nazionali e l’Italia mostra l’interesse chiaro per la costa adriatica occidentale. Nel 1915 avviene l’accordo segreto in Londra con il quale all’Italia viene promesso l’Alto Adige, una parte della Dalmazia e l’Istria con Trieste e Gorizia.
Anno 1920 Il Regno Iugoslavo cede l’Istria all’Italia.
Il periodo tra le due guerre mondiali Il governo italiano nell’Istria proibisce tutte le forme della vita pubblica croata e slovena, si chiudono le scuole, le istituzioni culturali, si attua l’italianizzazione dei nomi croati. Segue la persecuzione del popolo croato nel Regno iugoslavo.
La seconda guerra mondiale Dopo la capitolazione dell’Italia nel 1943 avviene un’insurrezione popolare comune nell’Istria. E’ stato perseguitato il governo stesso fascista ed il NOO (Consiglio di liberazione popolare) dell’Istria porta la delibera sulla liberazione dell’Istria e la sua annessione alla Croazia nella nuova Iugoslavia. Durante le operazioni per la liberazione di tutto il territorio del sud dell’Iugoslavia, è stata liberata anche l’Istria il 9 maggio 1945. Dopo la liberazione, avviene la persecuzione di massa di una parte degli abitanti italiani autoctoni.
Il periodo dopo la seconda guerra mondiale La penisola istriana con l’Accordo di Belgrado nel 1945 è stata divisa in due zone – zona A e zona B. La zona A è stata sotto l’amministrazione dell’esercito anglo-americano, mentre la zona B sotto quello iugoslavo. Con il Trattato di pace a Parigi nel 1947, Pola come la parte della zona A appartiene alla Iugoslavia, mentre il territorio al nord del fiume Quieto, diventa il cosiddetto “Territorio libero di Trieste”. La frontiera statale finale tra i due stati è stata accordata con il Trattato di Osimo il 10 novembre 1975.
Anno 1990 Con il disfacimento della Iugoslavia, poiché la Croazia e la Slovenia sono state internazionalmente riconosciute come stati autonomi e indipendenti, le sue frontiere repubblicane diventano statali. L’Istria fa parte della Repubblica di Croazia ed oggi rappresenta una delle 20 contee croate.

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