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Chilometri di spiagge curate e di passeggiate lungo il mare cristallino, immersi nell’aromatica vegetazione mediterranea, sono uno dei motivi per cui Rabac, con orgoglio, viene chiamata “Perla del Quarnero”.
La porta di San Fiore e la porta principale di Labin del 1589. Sopra di essa dominano lo stemma di Labin e il leone della Serenissima.
Una grande attrazione, fondata su una penisola all’epoca romana ha conservato fino ad oggi il suo originario sistema urbanistico delle vie. La penisola dove si trova il nucleo storico di Poreč è divisa in senso longitudinale dalla via Decumanus Maximus con la quale si susseguono parallelamente le decumane secondarie e in senso verticale dalle vie traversali con il centrale Cardo Maximus. Con questa organizzazione la città è stata divisa in quadrati regolari dentro i quali sono state costruite le case.
Il monumento più antico e importante e anche la località storico – culturale più preziosa di Poreč. Rappresenta il monumento d’arte neobizantina meglio preservato del Mediterraneo. È stata iscritta nel registro del patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO. È stata costruita nel VI secolo, al tempo del vescovo Eufrasio e dell’imperatore Giustiniano I.
Risalente al XIII secolo si trova vicino alla piazza Marafor. Al piano terra una volta si trovava la stalla, la scala di pietra porta al primo piano con una grande stanza con focolare, mentre la facciata è ornata di due bifore e un balcone di legno.
I più bei palazzi di Labin vennero costruiti nel corso del XVII secolo. Nel Palazzo Francovich potete visitare la collezione permanente di Matija Vlačić Ilirik, teologo rinomato, riformatore e storico, nato a Labin nel 1520. Nel Palazzo Battiala Lazzarini a partire dal 1960 si trova il Museo popolare e tra molte esposizioni di valore bisogna nominare la mostra della miniera, con oggetti una volta utilizzati per lavorare con il carbone nelle miniere.
L’unico monumento geologico aperto dell’Istria.